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NOTE DELL’AUTORE SU
TUTTE LE SUE COMMEDIE
ZIZZANIA
in siciliano
ZIZZANIA in lingua italiana
commedia campestre i due atti.
( 7 uomini - 6 donne )
Il paradosso " motivo dominante" delle storie siciliane in cui i
personaggi dotati di una " potenziale sicilianità " rivelano una
particolare efficacia ed una autonomia nella soluzione di particolari
problemi che si svolgono in senso opposto a quello normalmente
prevedibile, e che alla fine si dimostrano validi facendoli apparire del
tutto naturali. Così i personaggi di questa commedia campestre si
alternano in un’autentica sensibilità protesa ed espressa nella loro
ironica e spesso malinconica realtà.
Questo lavoro teatrale è una finestra aperta, attraverso la quale si
vedono le campagne bruciate dal sole di un colore giallo oro e si
sentono gli odori esalati dalle spighe che biondeggiano gli immensi
campi, mescolate dagli acri sudori fuoriusciti dalla pelle logorata dal
sole, per il lavoro duro e faticoso svolto dai cultori della bruna terra
" i viddani ".
Non può rimanere intatto e così perfetto questo celestiale paesaggio,
questo immenso mare di spighe, ci deve essere sempre una qualche cosa
che deturpi, che distrugga una così tale bellezza, la zizzania, una
pianta che crescendo in mezzo al grano ne pregiudica il raccolto.
Così Mara, personaggio malefico che per raggiungere i suoi particolari
interessi, va alla ricerca di una sua identità, di un suo ruolo,
esercitando la propria invenzione creativa, mediante lo spessore della
sua malignità, mettendo alla fine zizzania nell'animo della " za Rorò ",
e dello " zu Pietru " e tra gli altri personaggi cardini della commedia.
CINCU FIMMINI E UN TARI’
( CINQUE FEMMINE E UN
TARI' - Versione lingua italiana)
commedia brillante in tre atti
( 6 uomini - 7 donne )
L'arte dell' “arrangiarsi “ è stata sempre una peculiarità del popolo
siciliano! Esso ha avuto nella storia ben tredici dominatori, e pur
trattandosi di dominazioni, il popolo siciliano non si è fatto
sottomettere da alcune di esse, mentre ha acquistato da esse contributi
culturali e linguistici, senza mai perdere i loro " quattro caratteri "
distintivi di popolo, costituiti dall’intelligenza, dalla diffidenza,
dall'umorismo e dall'arte dell'arrangiarsi.
Il Siciliano " uno ne pensa e cento ne fa " così il personaggio
principiale di questa commedia - Cincu fimmini e un tarì -" u zu Tatanu
Zarbu"ha saputo, in pieno, accentrarsi queste caratteristiche che lo
contraddistinguono dagli altri suoi simili, esasperando conflitti tra
apparenza e realtà, tra normalità e anormalità. Esso è uno "sbrigafaccenne",
facendo la spola tra il suo paesino, dell'entroterra siciliano, in cui
vive e il capoluogo della
sua regione Palermo. Riceve anche commissioni per le giocate del lotto.
Il destino gli è fatale, dimentica di giocare un terno commissionato dal
catanese Alfiu Santaita, che fortunatamente o sfortunatamente esce nella
ruota di Palermo. Alfiu, persona rigorosamente aliena da compromessi,
vuole a tutti i costi rimborsata la vincita a qualunque costo,
altrimenti bisogna pagare con la vita lo sgarbo ricevuto. Il barone
Paolo Trupia, titolo comprato a suon di
quattrini, con la moglie Vicia Naca e i due figli gemelli biovulari, o
come dice lo stesso barone, "di du ova", Pepeddu e Caliddu, che
ricorrono alla famiglia Zarbu per stipulare un contratto di fidanzamento
con due delle quattro figlie, Agnesina, Catarina, Rusinedda e Assuntina,
ancora da maritare.Quale delle quattro piazzare? Si va avanti con questi
personaggi tra una serie d’equivoci, che si rivelano davvero esilaranti,
ed alla fine " u zu Tatanu Zarbu" collaborato dalla moglie Adelina
Barone, servendosi della sua fantasia va alla
ricerca del paradosso, risolvendo i problemi, che gli si presentano,
coadiuvato dal destino
" ‘sta potenti machina ca movi la vita e ca nuddu è capaci di firmari, o
di farici cangiari strata."
SCIAURU DI MUSTU ZUCCARINU
( ODOR DI MOSTO ZUCCHERINO
- Versione lingua italiana )
commedia campestre in due atti;-
( 7 uomini -9 donne )
Come l’acre sudore, frutto di un immane sacrificio, fuoriuscito dalla
pelle logorata dal sole dei cultori della campagna , va ad irrorare la
così travagliata bruna terra permettendo, così al ceppo della vite di
sollevarsi, con testardaggine, verso il terso cielo, aprendo i suoi rami
nodosi come dita di una mano, desiderosi di afferrare con veemenza i
caldi raggi solari per poi dare forza ai viticci di aggrapparsi ai loro
sostegni dando così vita ad una miriade di grappoli di fiori che si
tramuteranno in acini per poi morire, marcire e risorgerre in un nettare
capace di destare amore e odio, il vino.
Così l’indole malefica della ‘gna Nunzia scuote gli animi dei
personaggi, che la sostengono nella vicenda, facendo nascere in loro uno
smisurato odio, che marcendo contrasterà il temperamento crudele della
stessa! Una lotta tra il bene e il male, la ‘gna Nunzia da una parte che
impersona egregiamente il male e la sorella ‘Nzula dall’altra che vuole
ammorbidire il cuore di pietra della sorella affinchè ponga fine alle
sue malefatte. L’odore del mosto zuccherino fà da motivo dominante nella
storia, facendo suscitare negli animi dei personaggi alle volte amore
altre volte odio.
FATTI, FATTURI E FATTAZZI
( FATTI FATTURE E FATTACCI - Versione in lingua italiana )
commedia brillante in tre atti;
( 6 uomini - 6 donne )
Credenze popolari, pratiche rituali, superstizioni fondate su
presupposti magici ed emotivi non razionali, e la fede religiosa
professata, in contrapposizione, hanno trovato terreno fertile negli
ambienti siciliani, culturalmente arretrati e non, sino al punto da
fondersi in un complesso di cognizioni, organicamente elaborati e
disposti, sfociando in un’attività filosofica, redditizia per la cultura
di alcuni "eletti".Uno di questi "eletti" è "Viciu Tuffu ‘u maaru",
personaggio eccentrico in " Fatti, fatturi e fattazzi". Esso recita in
pieno questa attività filosofica, manovrando fili di un gioco di
rapporti e preconcetti in cui la persona umana è inevitabilmente
coinvolta; l'uomo per sopravvivere deve crearsi delle apparenze."Viciu
Tuffu" dall'iniziale e apparente aspetto semiserio rivelerà ben presto
il tono del proprio" lavoro", con il quale tra una magia e un'altra e
quindi tra un'offerta e l'altra, riesce a mandare avanti la famiglia.
Credere o meno nell'efficacia delle proprie performance da fattucchiere,
non è necessario ne per lui ne per la moglie Angilina, impegnata come
sua stretta collaboratrice. Tutti e due infatti abilmente sanno recitare
da veri "maari" professionisti in presenza di clienti. Sono le storie di
questi ultimi, i fatti, che confidando nelle abilità di "Viciu" gli si
rivolgono speranzosi, ad intrecciarsi nella commedia. Alcuni, come Don
Tano Caresta con il figlio Sasà e donna Filumena Casciotta con la figlia
Rosina, che ricorrono a lui per liberare i propri figli perché
"affatturati". Altri , come Cecè Culonna e Niria Stranu che vogliono una
pozione, il primo per far rimanere incinta la moglie Nunziatina e il
secondo per scoprire se la moglie Cicca lo tradisce o meno. Con non
usuale capacità Viciu riuscirà a risolvere ed ad appianare le cose,
facendo apparire il tutto, merito della propria arte.Ma è proprio così?
CU AVI CRAPI AVI CORNA
( CHI HA CAPRE HA CORNA - Versione in
lingua italiana )
commedia brillante in tre atti;
( 5 uomini - 6 donne )
"Cu avi crapi avi corna” è un vecchissimo proverbio coniato dai nostri
antenati che sta a significare chi ha a casa femmine sicuramente prima o
poi avrà corna. Spesso noi usiamo dire che “ l’anticu nun sbaglia”. In
questa performance scenica “ Cu avi crapi avi corna “ si ha un gustoso
coktail nel quale sono stati miscelati, con giusto dosaggio, tutti gli
ingredienti, di una commedia farsesca. Paolo Carretta, personaggio
principale della commedia, si trova, suo malgrado ad incalzare un
dialogo, atto per atto, con le donne che abitano la sua casa. La moglie
Anna che venuta a sapere di essere rimasta incinta durante l’assenza del
marito, vuole a tutti i costi, attraverso una sostanza afrodisiaca che
il marito aveva portato dal Brasile, versandola in una bottiglia di
cognac, ad avere con il marito un rapporto sessuale per riparare il
danno fatto. Le due sorelle, bigotte, d’età avanzata, Momma e Iachina,
restie alle avance dei rispettivi fidanzati Pio e Marino, finiscono alla
fine a soccombere e cedere alle loro lusinghe, dopo aver bevuto il
fatidico cognac.Unico neo della vicenda è che le due donne, prese
dall’euforia che la sostanza afrodisiaca aveva suscitato in loro e con
la complicità del buio delle loro stanze alla fine, senza accorgersene
si scambiano i rispettivi spasimanti. La figlia Rosaria e la cameriera
Carmela, anche loro vittime di quel “ galeotto” cognac, sono sedotti dai
rispettivi fidanzati Antonio e Franco con le relative conseguenze che si
possono immaginare: anche loro rimangono incinte. Così Paolo trascinato
da questo turbinoso vortice riesce a districarsi in questo groviglio di
susseguirsi colpi di scena e di sussulti sublimanti, ingredienti
postulativi di un evento tipico del dramma popolare, dando prova
d’astuzia svolgendo a proprio vantaggio situazioni anche ostili. Come
riesce a risolvere il problema della moglie Anna messa incinta da un
fantomatico amante?
CAVADDUZZU, CAVADDUZZU…
( UNITI FINCHE'
MORTE CI SEPARI - Versione in lingua italiana )
commedia brillante in tre atti;
( 3 uomini - 5 donne )
"Cavadduzzu, cavadduzzu…" una rappresentazione teatrale che non ha intenti
o pregi artistici ma unicamente lo scopo di suscitare il riso attraverso
delle situazioni comiche, delle battute, del virtuosismo di intrecci e
delle irresistibili progressioni degli equivoci. Si resta soffocati dal
riso che nasce da una netta sensazione di un susseguirsi di battute
attraverso le quali i personaggi si muovono come marionette, sotto la
spinta del fato comico. Un uomo e una donna, Fofonè e Mariù, entrambi
nell’apparenza felicemente sposati, ma nella realtà nemici, costretti a
mantenere il loro contratto di matrimonio per non perdere l’eredità
lasciata dai loro genitori, sposati in seconde nozze. Una condanna a
morte senza possibilità di grazia: rimanere sposati per sempre , senza
chiedere la separazione consensuale, ne intraprendere relazioni
extraconiugali o altrimenti rinunciare all’eredità che sarebbe andata a
finire ai loro parenti prossimi: Ninfuzza, sorella di Fofonè,
decisamente affetta da psicolessia causata da un trauma di una relazione
amorosa finita male con Cola, o alla nipote Biagina figlia della stessa
Ninfuzza . Ciò nonostante i due, Fofonè e Mariù, decidono, rischiando
grosso, di intraprendere delle avventure amorose nei confronti dei loro
rispettivi amanti: Fiammetta e Cola. A stravolgere questo gioco teatrale
subentrano altri due personaggi, anche loro parenti prossimi della
coppia Fofonè e Mariù, la vedova Cappalonga e il figlio Mimì desideroso
di possedere una donna. Un susseguirsi di dialoghi e battute senza alcun
riferimento con la realtà, totalmente gratuiti, basati su ripetizioni
esasperate che fanno da tessere mosaiche all’intera performance.
DON CICCIU ‘U PREFICU
( POVERTA' ED ONESTA' - Versione
in lingua italiana )
commedia brillante in tre atti;
( 6 uomini - 5 donne )
La Sicilia è stata sempre teatro di tradizioni, usi e costumi di popoli
diversi, che l'hanno soggiogata, inculcando le loro culture, nei vari
secoli. Dalla Sicilia greca a quella araba, normanna sveva ecc... Una
delle infinite espressioni culturali che dall'antica Sicilia greca, si è
trasmessa di generazione in generazione, sino agli ultimi decenni, è il
ruolo assunto da alcune donne prezzolate, che prendevano parte alle
cerimonie funebri, con canti e lamenti in onore del defunto, simulando
gesti d’isterismo e di disperazione, denominate PREFICHE.
In questa realtà scenica," Don Cicciu u Preficu" il personaggio
principale, don Cicciu Lo Cascio, svolge se così si può dire, le
mansioni o la "professione" di Preficu, per soddisfare le esigenze
economiche della sua famiglia, composta di lui e dalla moglie Cruci
Meli. Don Ciccio è anche un bravo poeta. Compone delle poesie a rima
baciata, che va a declamare in occasione di matrimoni, battesimi,
compleanni ecc...
Attorno a questo personaggio umano, la cui personalità è basata
sull'angoscia di non potere essere uguale a se stesso e di dovere
apparire, a se e agli altri sempre diverso da quello che è, ruotano
altri personaggi che hanno lo scopo di sostenerlo, fissandone nello
stesso tempo il suo ruolo principale. Concetta Barra donnone d’origine
napoletana che va da don Cicciu Lo Cascio a propinare la cruda realtà
della presunta sua figlia Nina, nata in seguito ad una lontana, ed
unica, relazione in una "Notte buia e tempestosa...".
Don Filippu Crescimannu, ricco commerciante, con la moglie Maria Luisa e
il figlio Pinù, che va a chiedere in prestito la casa con tutti i mobili
e suppellettili, per una messa in scena nei confronti di don Masiddu
Masi, la moglie Gina e la figlia Mariannina, farmacisti per tradizione,
con lo scopo di apparire, dei disagiati e in precarie condizioni
economiche, affinché se fidanzamento nasce tra Pinù e Mariannina, sia un
rapporto basato sull'amore e non sull'interesse.
Iachinu, un giovane demente, e Luigi, compare di don Cicciu, che
fanno da anelli di congiunzione tra i personaggi e le loro " storie
siciliane".
ASSU DI COPPI E TRI DI VASTUNI
commedia brillante in tre atti;
( 6 uomini - 7 donne )
“ ‘Nzirtari la vintura”, ovvero leggere il futuro. Il popolo siciliano
ha espresso durante la sua storia una cultura mediterranea legata alle
varie culture greche, arabe e normanno-sveva, che è stata
all’avanguardia del progresso. Esso ha dato numerosi esempi di
intelligenza, di sacrificio, di fedeltà e di abnegazione sino al punto
di rasentare il paradosso nella sua vita quotidiana. Il “ dottore “ Nino
Butticè , dottore non per laurea ma perché ha sostenuto un corso di
erboristeria, pretendendo dai suoi clienti che venga chiamato a tutti i
costi “ dottore “ . Sa abilmente mescolare svariate erbe, curando così
le malattie somatiche dei suoi clienti , gente che ricorre a lui come
ultima spiaggia. Otre ad essere esperto di erbe è anche un bravo
ciarlatano spacciando la propria mercanzia, lettura abilmente delle
carte o della “ puolizza” , un pezzetto di carta, tirato a sorte dal
becco di un piccolo pappagallino, ingannando le persone ingenue
sfruttando così la credulità della gente stessa.
Donna Lucietta che ricorre al “ dottore “ per la lettura delle carte,
facendo prevedere così il futuro del fratello, futuro pilotato dalla
stessa donna Lucietta a fior di quattrini. Il fratello non deve
sposarsi. Così tutti gli altri personaggi ricorrono e ruotano attorno al
“ dottore dei dottori “ ottenendo così risposte alle loro assurde
richieste.
AMMUCCA
FISSA CA ‘U SCECCU PASSA
Commedia
brillante in tre atti
( 7 uomini
- 8 donne )
Ciò
che lo spettatore trova nella commedia è un caleidoscopio di scene ove
i personaggi sembrano cercare ognuno un modo nuovo e differente di
esistere, tutto ciò in un susseguirsi di vicende nelle quali si ride
senza perdere di vista i sentimenti stessi dei personaggi. Le sequenze
delle scene e la descrizione dei caratteri dei personaggi, anche quelli
minori, è perfetta e lo sviluppo della vicenda è capace di creare una
forte curiosità nello spettatore sino al punto di divenire anche lui un
personaggio della stessa commedia.
La commedia
è ambientata negli anni cinquanta periodo in cui iniziò un mercato
fiorente di roba usata contenuta in grosse balle che provenivano
dall’America il cui mercato ebbe il boom negli anni sessanta.
I personaggi cardini di
questa commedia Don Fifì Lo Presti e la moglie donna Claudina
Maniscalco, commercianti di questa roba americana, si trovano coinvolti
in un dilemma del tutto strano: Jacopo Spampinato grosso industriale di
confetti , vuol fare una società per la costruzione di una azienda nel
terreno di proprietà dello stesso Fifì e del fratello Liboriu,
proprietario della maggior parte, in cambio del fidanzamento di suo
figlio con la figlia Brizzitedda. Ma per fare ciò necessita tutto il
terreno , sia quello di proprietà di Fifì che del fratello. Come
diventare erede assoluto di tutto il terreno? Fifì con la complicità
della sorella Mercede progetteranno abilmente un piano. Quale? Purtroppo
le cose si complicano
e
il gioco
degli equivoci si sviluppano inesorabile fino a scoppiare nelle scene
finali con un pirotecnico effetto teatrale. Il tutto è condito da un
ritmo incalzante, di battute di grande efficacia comica.
L'OROLOGGIU
(
L'OROLOGIO -Versione in lingua italiana )
commedia brillante in tre atti
( 6 uomini - 5 donne )
Questa piéce teatrale è
uno spettacolo che mette in luce un contesto rendendo l'azione dinamica
e mai pesante con una chiave di volta teatrale che si svela alla fine.
Ogni personaggio diventa
metafora con una comicità grottesca, la vicenda stessa intriga il
pubblico a seguire con occhio e orecchio da ispettore ed un po' perchè
il ritmo generale dello spettacolo è sempre sostenuto.
Cambiano i costumi,
cambiano gli uomini ma la tradizione popolare ha creato un'immagine che
mai cambierà: le corna.
La dimensione sociale è
una famiglia: una coppia Loredana e Andrea il cui rapporto viene messo
in crisi e trasformato in delirio con la presenza di un insignificante
orologio dimenticato sul tavolo del salotto da chissà chi. Il
proprietario di questo strumento di crisi, non ha un nome. Così si va
avanti, attraverso le maschere degli altri personaggi, la figlia Marisa
con il suo fidanzato Roberto " bacchittuni " come lo
definisce Andrea, la sorella dello stesso, Rebecca ed altri personaggi
che ruotano cercando di puntare su sensazioni, sentimenti, percezioni
presenti nello spettatore, in modo da attivarne coinvolgimento e
complicità, principalmente dal punto di vista emozionale.
‘U PUPARU,
commedia brillante in tre atti;
( 6 uomini - 6 donne )
L'autor4e immagina la commedia come un teatro di
marionette, che mantenendo ognuno il proprio ruolo vengono mosse, da
infinite fila, manovrate da un bravissimo puparo.
In questa commedia il rapporto d’intesa
tra significato e metafora , tra il dire e il fare divengono delle
rivelazioni astutamente giocate attraverso delle scene
accattivanti. Vicinzinu, l’unico figlio maschio della famiglia La
Bella, laureando in legge, presso la facoltà di Roma porta nella sua
Sicilia e nella sua famiglia, formata da don Cocò dalla moglie Maranna e
dalle quattro figlie, Marietta, ‘Ntunietta, Ciccina e Serafina, ancora
legata ai principi morali e sociali della cultura siciliana, Mafalda una
ragazza che vive in un contesto storico che è estranea dal modo di
vivere e di pensare del popolo siciliano, svolgendo la professione di
ballerina, con l’intento di farle cambiare gli usi e i costumi che
l’hanno forgiata. Esso “ la vuole redimere, la vuole salvare, la vuole
rifare pura, la vuole rifare vergine”. Don Cocò La Bella , personaggio
cardine della commedia, attraverso la sua inventiva riesce a muovere le
fila, a cui sono legate tutti i personaggi, manovrandoli, facendo così
compiere loro scelte, riuscendo alla fine a portare a termine il suo
piano, dimostrandosi così un bravo “ Puparu”. Quale sarà il piano di don
Cocò? Come muoverà le fila affinché tutto proceda secondo il suo modo di
vedere e di pensare? Seguite la commedia e fatevi manovrare ,
attraverso le vostre fila, dal bravo e impeccabile Puparu, don Cocò la
Bella.
AMMUCCIA CA TUTTU PARI …E DISPARI
( FIDARSI? NO GRAZIE - Versione in
lingua italiana )
commedia brillante in tre atti;
( 4 uomini - 4 donne )
Una commedia spumeggiante che consente agli attori di divertire con
intelligenza e buon gusto qualsiasi pubblico.
La commedia è una farsa, con situazioni paradossali tutta in un
incalzare di trovate comiche e di suspense. Piacevolissima. Le scene
sono congegnate in modo che i personaggi possono interpretare con
trovate e spunti umoristici, un diligente studio delle parti, per
conseguire un buon successo che compenserà largamente la loro fatica.,
Il personaggio principale Egidio La Pegna ospita nella sua casa la
famiglia Fè composta da Lorenzo, Claudia e Giulio, conosciuta in una
vacanza a Palma di Majorca. Galeotta fu questa vacanza che ha dato sfogo
a rapporti amorosi tra Egidio e Claudia ,tra il marito Lorenzo con Marta
moglie di Egidio e i loro rispettivi figli Giulio ed Esmeralda i quali
vogliono coronare il loro rapporto fuggendo da casa impossessandosi dei
soldi conservati gelosamente dal padre di Esmeralda in una inespugnabile
cassaforte. Il tutto, è con un abile e divertente gioco di "teatro nel
teatro" che viene giocato dal personaggio di Dolores , cameriera di
origine spagnola, che con l’aiuto del fidanzato Evaristo cercano
disperatamente aprire la inespugnabile cassaforte di casa La Pegna ed
impadronirsi di tutti gli averi contenuti nella stessa, prima ancora che
li precedano Giulio ed Esmeralda.
Un lavoro di grande comicità e anche di mistero che solleva risate
secondo una logica di forte suggestione. I soldi alla fine verranno
trafugati dalla cassaforte . Chi sarà il colpevole?
SI FUSSI RE
commedia brillante in due atti
( 6 uomini - 6 donne )
La riscrittura scenica della commedia SI FUSSI RE con
un sottile equilibrio tra il serio e il faceto, sfocia in una comicità a
volte farsesca, in cui le interpretazioni dei personaggi,nella maggior
parte delle scene, devono passare fluidamente dalla commedia alla farsa.
I personaggi di questa commedia sono ritratti nella loro
esteriorità più che in una intima ricreazione del loro essere morale.
Essi sono di una ricchezza interiore e delle qualità pittoriche con
qualche velatura di drammaticità. In questi due atti il paradosso
acquista pregio nel dialogo, nella mimica e nelle battute.
“ Si fussi re” , dice, don Carmelo Panepinto “ mittissi
‘na liggi: ca l’omu e la fimmina a vint’anni s’avissiru a maritari pi
forza cuomu un servizio di leva!” Questo personaggio che ha nel sangue
la vena di paraninfo. Vuole tutti sposati. Così incomincia la sua storia
nel vedere coronare il suo estemporaneo sogno di maritare le sorelle, di
età avanzata, Patronilla e Palmina Pellecchia con il tenente Camillo
Michelin e il professore Gaetano Intreccialagli . Don Carmelo mette in
moto la sua fantasia relazionandosi con il gli altri personaggi della
commedia, creando situazioni ingannevoli e ambigue riuscendo così nel
suo intendo. Il risultato è uno psettacolo dai ritmi frenetici e dai
dialoghi surreali.
NENTI CI FA
( NIENTE CI FA - Versione in lingua italiana )
commedia brillante in tre atti;
( 5 uomini - 6 donne )
La
locuzione “ NENTI CI FA “ viene usata spesse volte nel nostro dialetto
siciliano , che sta a sdrammatizzare un fatto, una situazione, pur anche
grave. Il siciliano, nella sua natura, ha questa forma di superficialità
che è caratteristica della sua antropologia.
Questa piece teatrale mette in scena dei personaggi che fanno ridere ,
contraffacendo la realtà in maniera bizzarra. E’ un racconto piacevole,
divertente che scorre veloce sul ritmo delle battute scandite dai
personaggi, la cui trama non è altro che un continuo susseguirsi di
battute ,che si muovono all'interno di un umorismo involontario e
paradossale. Uno stile assolutamente farsesco e non realistico.
Cris
Perrino , personaggio stravagante in questa piece teatrale deve
combattere, assieme alla moglie Mariarosa, con le sue sorelle Bianca e
Celeste per l’accaparramento di una villa a mare, lasciata in eredità
dai genitori degli stessi, che a sua volta loro dovranno ereditare alla
prima delle tre figlie di ciascuno di loro, Martina, Verdiana e
Floriana, che si sposa per primo ed dà alla luce il primo figlio.
Condicio sine qua non. La commedia va
avanti con una serie di colpi di scena essenziali per la giustificazione
determinati fatti. Altri personaggi fanno da contorno alla commedia:
Timoteo, desideroso di ricevere dalle tre ragazze una particolare
attenzione; l’ospite Juan Carlos desiderato e conteso dalle stesse
ragazze. Giovanni e Macario cognati di Cris. Il tutto viene miscelato
come un cocktail per dare vita ad una bevanda “divertente”.
NUN CI CRIDU MA MI SCANTU
commedia brillante in tre atti
( 4 uomini - 6 donne )
Questa piece teatrale è basata sul meccanismo comico farsesco con un
linguaggio tipico della commedia. Si è scelto di valorizzare il perfetto
meccanismo comico, giocando sui dialoghi, sui movimenti, sulla mimica, e
cercando il giusto ritmo alternando sia momenti con battute fulminanti
e situazioni grottesche per tutta la sua durata . I personaggi
popolari, colorati, caratterizzati sino al paradosso, sono solo
suggeriti dalla realtà, per poi essere calati nella storia attraverso il
filtro dell´ immaginazione e delle enormi potenzialità creative ,
con un susseguirsi di colpi di scena, e battute fulminanti.
La
commedia “ NUN CI CRIDU MA MI SCANTU “ , è ambientata alla fine degli
anni quaranta e narra una storia verosimile di una famiglia: Don
Caluzzu Calcagno e la moglie ‘gnura Calò che sono travagliati da una
situazione paradossale. Devono ospitare in casa loro la sorella di
Caluzzu , Cuncetta, zitella, rimasta sola dopo la morte della madre, ma
ad una condizione che oltre a lei devono accogliere una bara comprata
anzitempo dalla stessa sorella. “ Chi rispetta il cane deve rispettare
il padrone “ afferma Cuncetta. E così si va avanti con altri personaggi,
le tre figlie Fede, Speranza e Carità tutte e tre da maritare. Carmina
intesa Ciancianedda , una donna di facili costumi che contribuisce ad
esacerbare gli animi dei personaggi rendendoli vivaci maschere viventi.
COMMEDIE PER LE SCUOLE
MIEGLIU UN SORDU
commedia brillante in tre atti;
( 7 uomini - 9 donne )
Il problema dell’euro visto da due persone anziane che si recano in
visita dei figli emigrati nei paesi europei.
PI CURPA DI LI VACCHI
PER
COLPA DELLE VACCHE
- versione in lingua
commedia brillante in un atto;
( 8 uomini - 5 donne )
Un ipotetico Consiglio Comunale che ha luogo a Campofranco nel 1920 in
cui si dibatterà la costruzione di un TEATRO COMUNALE nello stesso
paese.
S’AVISSI UN LAPISI
commedia brillante in un atto;
( 10 uomini - 11 donne )
Se avessi una matita potrei scrivere sui muri che con l’amore si vince
tutto. Storia di una borgata in un piccolo paese della Sicilia in cui le
notizie vere o false si diffondono con una rapidità sorprendente, con il
passa parola, che poi alla fine arriva una notizia completamente diversa
di come era partita.
LA CONDANNA DEI PROFESSORI,
commedia brillante in un atto
Un ipotetico processo ai professori che
non sono stati in grado di impartire lezioni.
IL COLORE DELLA PELLE
atto unico;
Un atto unico sul problema del razzismo.
MI ALZERO’ ED ANDRO’ DA MIO PADRE
atto unico;
Un atto unico sulla disobbedienza dei genitori.
IO SONO SOLAMENTE LUCA
atto unico;
Un atto unico sulla crescita dei giovani di oggi.
A SCUOLA
commedia brillante in due atti.
A scuola storia di una classe che ha capito tutto l’opposto di quello
che gli insegnanti hanno spiegato.
SINZALI SENZA SALI
commedia brillante in due atti
Una commedia sul problema della mucca pazza.
VITA DI SAGRESTIA OVVERO
LE ROCAMBOLESCA VITA DI PADRE NAZARENO
commedia brillante in un atto
Narra la vita di un sacerdote , in
chiave comica, che sacrificò la sua vita al servizio della comunità
'NZOCCHI GUASTA 'A
VICCHIAJA NUN C'E' MASCIU CA LA CONZA
commedia brillante in un atto
E' una commedia che rispolvera i
mestieri che col tempo vanno scomparendo. Don Calò lo stagnino, don
Turiddu l'aggiusta piatti, don Cicciu l'aggiusta sedie, don Filippu il
sarto, Jachinazzu il venditore di càntari ( vasi da notte ) Micheli il
venditore di vasi di terracotta, Ninu l'arrotino e Oraziu il costruttore
di cesti. Tutti questi personaggi ruotano dando vita ad una storia che
vede coinvolti sia le loro mogli e le relative figlie , tutte da
maritare.
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