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15-03-16

 

NOTE DELL’AUTORE SU TUTTE LE SUE COMMEDIE

ZIZZANIA in siciliano

ZIZZANIA in lingua italiana

 commedia campestre i due atti.

( 7 uomini - 6 donne )


     Il paradosso " motivo dominante" delle storie siciliane in cui i personaggi dotati di una " potenziale sicilianità " rivelano una particolare efficacia ed una autonomia nella soluzione di particolari problemi che si svolgono in senso opposto a quello normalmente prevedibile, e che alla fine si dimostrano validi facendoli apparire del tutto naturali. Così i personaggi di questa commedia campestre si alternano in un’autentica sensibilità protesa ed espressa nella loro ironica e spesso malinconica realtà.
Questo lavoro teatrale è una finestra aperta, attraverso la quale si vedono le campagne bruciate dal sole di un colore giallo oro e si sentono gli odori esalati dalle spighe che biondeggiano gli immensi campi, mescolate dagli acri sudori fuoriusciti dalla pelle logorata dal sole, per il lavoro duro e faticoso svolto dai cultori della bruna terra " i viddani ".
Non può rimanere intatto e così perfetto questo celestiale paesaggio, questo immenso mare di spighe, ci deve essere sempre una qualche cosa che deturpi, che distrugga una così tale bellezza, la zizzania, una pianta che crescendo in mezzo al grano ne pregiudica il raccolto.
Così Mara, personaggio malefico che per raggiungere i suoi particolari interessi, va alla ricerca di una sua identità, di un suo ruolo, esercitando la propria invenzione creativa, mediante lo spessore della sua malignità, mettendo alla fine zizzania nell'animo della " za Rorò ", e dello " zu Pietru " e tra gli altri personaggi cardini della commedia.


 

CINCU FIMMINI E UN TARI’

( CINQUE FEMMINE E UN TARI' - Versione lingua italiana)

commedia brillante in tre atti

( 6 uomini - 7 donne )



       L'arte dell' “arrangiarsi “ è stata sempre una peculiarità del popolo siciliano! Esso ha avuto nella storia ben tredici dominatori, e pur trattandosi di dominazioni, il popolo siciliano non si è fatto sottomettere da alcune di esse, mentre ha acquistato da esse contributi culturali e linguistici, senza mai perdere i loro " quattro caratteri " distintivi di popolo, costituiti dall’intelligenza, dalla diffidenza, dall'umorismo e dall'arte dell'arrangiarsi.
Il Siciliano " uno ne pensa e cento ne fa " così il personaggio principiale di questa commedia - Cincu fimmini e un tarì -" u zu Tatanu Zarbu"ha saputo, in pieno, accentrarsi queste caratteristiche che lo contraddistinguono dagli altri suoi simili, esasperando conflitti tra apparenza e realtà, tra normalità e anormalità. Esso è uno "sbrigafaccenne", facendo la spola tra il suo paesino, dell'entroterra siciliano, in cui vive e il capoluogo della sua regione Palermo. Riceve anche commissioni per le giocate del lotto. Il destino gli è fatale, dimentica di giocare un terno commissionato dal catanese Alfiu Santaita, che fortunatamente o sfortunatamente esce nella ruota di Palermo. Alfiu, persona rigorosamente aliena da compromessi, vuole a tutti i costi rimborsata la vincita a qualunque costo, altrimenti bisogna pagare con la vita lo sgarbo ricevuto. Il barone Paolo Trupia, titolo comprato a suon di quattrini, con la moglie Vicia Naca e i due figli gemelli biovulari, o come dice lo stesso barone, "di du ova", Pepeddu e Caliddu, che ricorrono alla famiglia Zarbu per stipulare un contratto di fidanzamento con due delle quattro figlie, Agnesina, Catarina, Rusinedda e Assuntina, ancora da maritare.Quale delle quattro piazzare? Si va avanti con questi personaggi tra una serie d’equivoci, che si rivelano davvero esilaranti, ed alla fine " u zu Tatanu Zarbu" collaborato dalla moglie Adelina Barone, servendosi della sua fantasia va alla ricerca del paradosso, risolvendo i problemi, che gli si presentano, coadiuvato dal destino
" ‘sta potenti machina ca movi la vita e ca nuddu è capaci di firmari, o di farici cangiari strata."



SCIAURU DI MUSTU ZUCCARINU

( ODOR DI MOSTO ZUCCHERINO - Versione lingua italiana )

commedia campestre in due atti;-

( 7 uomini -9 donne )



       Come l’acre sudore, frutto di un immane sacrificio, fuoriuscito dalla pelle logorata dal sole dei cultori della campagna , va ad irrorare la così travagliata bruna terra permettendo, così al ceppo della vite di sollevarsi, con testardaggine, verso il terso cielo, aprendo i suoi rami nodosi come dita di una mano, desiderosi di afferrare con veemenza i caldi raggi solari per poi dare forza ai viticci di aggrapparsi ai loro sostegni dando così vita ad una miriade di grappoli di fiori che si tramuteranno in acini per poi morire, marcire e risorgerre in un nettare capace di destare amore e odio, il vino.
Così l’indole malefica della ‘gna Nunzia scuote gli animi dei personaggi, che la sostengono nella vicenda, facendo nascere in loro uno smisurato odio, che marcendo contrasterà il temperamento crudele della stessa! Una lotta tra il bene e il male, la ‘gna Nunzia da una parte che impersona egregiamente il male e la sorella ‘Nzula dall’altra che vuole ammorbidire il cuore di pietra della sorella affinchè ponga fine alle sue malefatte. L’odore del mosto zuccherino fà da motivo dominante nella storia, facendo suscitare negli animi dei personaggi alle volte amore altre volte odio.
 



FATTI, FATTURI E FATTAZZI

( FATTI FATTURE E FATTACCI - Versione in lingua italiana )

commedia brillante in tre atti;

( 6 uomini - 6 donne )



         Credenze popolari, pratiche rituali, superstizioni fondate su presupposti magici ed emotivi non razionali, e la fede religiosa professata, in contrapposizione, hanno trovato terreno fertile negli ambienti siciliani, culturalmente arretrati e non, sino al punto da fondersi in un complesso di cognizioni, organicamente elaborati e disposti, sfociando in un’attività filosofica, redditizia per la cultura di alcuni "eletti".Uno di questi "eletti" è "Viciu Tuffu ‘u maaru", personaggio eccentrico in " Fatti, fatturi e fattazzi". Esso recita in pieno questa attività filosofica, manovrando fili di un gioco di rapporti e preconcetti in cui la persona umana è inevitabilmente coinvolta; l'uomo per sopravvivere deve crearsi delle apparenze."Viciu Tuffu" dall'iniziale e apparente aspetto semiserio rivelerà ben presto il tono del proprio" lavoro", con il quale tra una magia e un'altra e quindi tra un'offerta e l'altra, riesce a mandare avanti la famiglia.
Credere o meno nell'efficacia delle proprie performance da fattucchiere, non è necessario ne per lui ne per la moglie Angilina, impegnata come sua stretta collaboratrice. Tutti e due infatti abilmente sanno recitare da veri "maari" professionisti in presenza di clienti. Sono le storie di questi ultimi, i fatti, che confidando nelle abilità di "Viciu" gli si rivolgono speranzosi, ad intrecciarsi nella commedia. Alcuni, come Don Tano Caresta con il figlio Sasà e donna Filumena Casciotta con la figlia Rosina, che ricorrono a lui per liberare i propri figli perché "affatturati". Altri , come Cecè Culonna e Niria Stranu che vogliono una pozione, il primo per far rimanere incinta la moglie Nunziatina e il secondo per scoprire se la moglie Cicca lo tradisce o meno. Con non usuale capacità Viciu riuscirà a risolvere ed ad appianare le cose, facendo apparire il tutto, merito della propria arte.Ma è proprio così?



CU AVI CRAPI AVI CORNA

( CHI HA CAPRE HA CORNA - Versione in lingua italiana )

commedia brillante in tre atti;

( 5 uomini - 6 donne )



        "Cu avi crapi avi corna” è un vecchissimo proverbio coniato dai nostri antenati che sta a significare chi ha a casa femmine sicuramente prima o poi avrà corna. Spesso noi usiamo dire che “ l’anticu nun sbaglia”. In questa performance scenica “ Cu avi crapi avi corna “ si ha un gustoso coktail nel quale sono stati miscelati, con giusto dosaggio, tutti gli ingredienti, di una commedia farsesca. Paolo Carretta, personaggio principale della commedia, si trova, suo malgrado ad incalzare un dialogo, atto per atto, con le donne che abitano la sua casa. La moglie Anna che venuta a sapere di essere rimasta incinta durante l’assenza del marito, vuole a tutti i costi, attraverso una sostanza afrodisiaca che il marito aveva portato dal Brasile, versandola in una bottiglia di cognac, ad avere con il marito un rapporto sessuale per riparare il danno fatto. Le due sorelle, bigotte, d’età avanzata, Momma e Iachina, restie alle avance dei rispettivi fidanzati Pio e Marino, finiscono alla fine a soccombere e cedere alle loro lusinghe, dopo aver bevuto il fatidico cognac.Unico neo della vicenda è che le due donne, prese dall’euforia che la sostanza afrodisiaca aveva suscitato in loro e con la complicità del buio delle loro stanze alla fine, senza accorgersene si scambiano i rispettivi spasimanti. La figlia Rosaria e la cameriera Carmela, anche loro vittime di quel “ galeotto” cognac, sono sedotti dai rispettivi fidanzati Antonio e Franco con le relative conseguenze che si possono immaginare: anche loro rimangono incinte. Così Paolo trascinato da questo turbinoso vortice riesce a districarsi in questo groviglio di susseguirsi colpi di scena e di sussulti sublimanti, ingredienti postulativi di un evento tipico del dramma popolare, dando prova d’astuzia svolgendo a proprio vantaggio situazioni anche ostili. Come riesce a risolvere il problema della moglie Anna messa incinta da un fantomatico amante?




CAVADDUZZU, CAVADDUZZU…

( UNITI FINCHE' MORTE CI SEPARI - Versione in lingua italiana )

commedia brillante in tre atti;

( 3 uomini - 5 donne )



    "Cavadduzzu, cavadduzzu…" una rappresentazione teatrale che non ha intenti o pregi artistici ma unicamente lo scopo di suscitare il riso attraverso delle situazioni comiche, delle battute, del virtuosismo di intrecci e delle irresistibili progressioni degli equivoci. Si resta soffocati dal riso che nasce da una netta sensazione di un susseguirsi di battute attraverso le quali i personaggi si muovono come marionette, sotto la spinta del fato comico. Un uomo e una donna, Fofonè e Mariù, entrambi nell’apparenza felicemente sposati, ma nella realtà nemici, costretti a mantenere il loro contratto di matrimonio per non perdere l’eredità lasciata dai loro genitori, sposati in seconde nozze. Una condanna a morte senza possibilità di grazia: rimanere sposati per sempre , senza chiedere la separazione consensuale, ne intraprendere relazioni extraconiugali o altrimenti rinunciare all’eredità che sarebbe andata a finire ai loro parenti prossimi: Ninfuzza, sorella di Fofonè, decisamente affetta da psicolessia causata da un trauma di una relazione amorosa finita male con Cola, o alla nipote Biagina figlia della stessa Ninfuzza . Ciò nonostante i due, Fofonè e Mariù, decidono, rischiando grosso, di intraprendere delle avventure amorose nei confronti dei loro rispettivi amanti: Fiammetta e Cola. A stravolgere questo gioco teatrale subentrano altri due personaggi, anche loro parenti prossimi della coppia Fofonè e Mariù, la vedova Cappalonga e il figlio Mimì desideroso di possedere una donna. Un susseguirsi di dialoghi e battute senza alcun riferimento con la realtà, totalmente gratuiti, basati su ripetizioni esasperate che fanno da tessere mosaiche all’intera performance.




DON CICCIU ‘U PREFICU

( POVERTA' ED ONESTA' - Versione in lingua italiana )

commedia brillante in tre atti;

( 6 uomini - 5 donne )

    La Sicilia è stata sempre teatro di tradizioni, usi e costumi di popoli diversi, che l'hanno soggiogata, inculcando le loro culture, nei vari secoli. Dalla Sicilia greca a quella araba, normanna sveva ecc... Una delle infinite espressioni culturali che dall'antica Sicilia greca, si è trasmessa di generazione in generazione, sino agli ultimi decenni, è il ruolo assunto da alcune donne prezzolate, che prendevano parte alle cerimonie funebri, con canti e lamenti in onore del defunto, simulando gesti d’isterismo e di disperazione, denominate PREFICHE.
In questa realtà scenica," Don Cicciu u Preficu" il personaggio principale, don Cicciu Lo Cascio, svolge se così si può dire, le mansioni o la "professione" di Preficu, per soddisfare le esigenze economiche della sua famiglia, composta di lui e dalla moglie Cruci Meli. Don Ciccio è anche un bravo poeta. Compone delle poesie a rima baciata, che va a declamare in occasione di matrimoni, battesimi, compleanni ecc...
Attorno a questo personaggio umano, la cui personalità è basata sull'angoscia di non potere essere uguale a se stesso e di dovere apparire, a se e agli altri sempre diverso da quello che è, ruotano altri personaggi che hanno lo scopo di sostenerlo, fissandone nello stesso tempo il suo ruolo principale. Concetta Barra donnone d’origine napoletana che va da don Cicciu Lo Cascio a propinare la cruda realtà della presunta sua figlia Nina, nata in seguito ad una lontana, ed unica, relazione in una "Notte buia e tempestosa...".
Don Filippu Crescimannu, ricco commerciante, con la moglie Maria Luisa e il figlio Pinù, che va a chiedere in prestito la casa con tutti i mobili e suppellettili, per una messa in scena nei confronti di don Masiddu Masi, la moglie Gina e la figlia Mariannina, farmacisti per tradizione, con lo scopo di apparire, dei disagiati e in precarie condizioni economiche, affinché se fidanzamento nasce tra Pinù e Mariannina, sia un rapporto basato sull'amore e non sull'interesse.
Iachinu, un giovane demente, e Luigi, compare di don Cicciu, che
fanno da anelli di congiunzione tra i personaggi e le loro " storie siciliane".



ASSU DI COPPI E TRI DI VASTUNI

commedia brillante in tre atti;

 ( 6 uomini - 7 donne )



       “ ‘Nzirtari la vintura”, ovvero leggere il futuro. Il popolo siciliano ha espresso durante la sua storia una cultura mediterranea legata alle varie culture greche, arabe e normanno-sveva, che è stata all’avanguardia del progresso. Esso ha dato numerosi esempi di intelligenza, di sacrificio, di fedeltà e di abnegazione sino al punto di rasentare il paradosso nella sua vita quotidiana. Il “ dottore “ Nino Butticè , dottore non per laurea ma perché ha sostenuto un corso di erboristeria, pretendendo dai suoi clienti che venga chiamato a tutti i costi “ dottore “ . Sa abilmente mescolare svariate erbe, curando così le malattie somatiche dei suoi clienti , gente che ricorre a lui come ultima spiaggia. Otre ad essere esperto di erbe è anche un bravo ciarlatano spacciando la propria mercanzia, lettura abilmente delle carte o della “ puolizza” , un pezzetto di carta, tirato a sorte dal becco di un piccolo pappagallino, ingannando le persone ingenue sfruttando così la credulità della gente stessa.
Donna Lucietta che ricorre al “ dottore “ per la lettura delle carte, facendo prevedere così il futuro del fratello, futuro pilotato dalla stessa donna Lucietta a fior di quattrini. Il fratello non deve sposarsi. Così tutti gli altri personaggi ricorrono e ruotano attorno al “ dottore dei dottori “ ottenendo così risposte alle
loro assurde richieste.

 

AMMUCCA FISSA CA ‘U SCECCU PASSA

Commedia brillante in tre atti

( 7 uomini - 8 donne )

 

Ciò che lo spettatore trova nella commedia  è un caleidoscopio di scene ove i personaggi sembrano cercare ognuno un modo nuovo e differente di esistere, tutto ciò in un susseguirsi di vicende nelle quali si ride senza perdere di vista i sentimenti stessi dei personaggi. Le sequenze delle scene e la descrizione dei caratteri dei personaggi, anche quelli minori, è perfetta e lo sviluppo della vicenda è capace di creare una  forte curiosità nello spettatore sino al punto di divenire anche lui un personaggio della stessa commedia.

            La commedia è ambientata negli anni cinquanta periodo in cui iniziò un mercato fiorente di roba usata contenuta  in grosse balle che provenivano dall’America il cui  mercato ebbe il boom negli anni sessanta.

I personaggi cardini di questa commedia Don Fifì Lo Presti e la moglie donna Claudina Maniscalco, commercianti di questa roba americana,  si trovano coinvolti in un dilemma del tutto strano: Jacopo Spampinato grosso industriale di confetti , vuol fare una società per la costruzione di una azienda nel terreno di proprietà dello stesso Fifì e del fratello Liboriu, proprietario della maggior parte, in cambio del fidanzamento di suo figlio con la figlia Brizzitedda. Ma per fare ciò necessita tutto il terreno , sia quello di proprietà di Fifì che del fratello. Come diventare erede assoluto di tutto il terreno? Fifì con la complicità della sorella Mercede progetteranno abilmente un piano. Quale? Purtroppo le cose si complicano e il gioco degli equivoci si sviluppano inesorabile fino a scoppiare nelle scene finali con un pirotecnico effetto teatrale. Il tutto è condito da un ritmo incalzante, di battute di grande efficacia comica.

 

           L'OROLOGGIU  

    ( L'OROLOGIO -Versione in lingua italiana )

      commedia brillante in tre atti

        ( 6 uomini - 5 donne )

Questa piéce teatrale  è uno spettacolo che mette in luce un contesto rendendo l'azione dinamica e mai pesante con una chiave di volta teatrale che si svela alla fine.

Ogni personaggio diventa metafora con una comicità grottesca, la vicenda stessa intriga il pubblico a seguire con occhio e orecchio da ispettore ed un po' perchè il ritmo generale dello spettacolo è sempre  sostenuto.

Cambiano i costumi, cambiano gli uomini ma la tradizione popolare ha creato un'immagine che mai cambierà: le corna.

La dimensione sociale è una famiglia: una coppia Loredana e Andrea il cui rapporto viene messo in crisi e trasformato in delirio con la presenza di un insignificante orologio dimenticato sul tavolo del salotto da chissà chi. Il proprietario di questo strumento di crisi, non ha un nome. Così si va avanti, attraverso le maschere degli altri personaggi, la figlia Marisa con il suo fidanzato Roberto                 " bacchittuni  " come lo definisce Andrea, la sorella dello stesso, Rebecca ed altri personaggi che ruotano  cercando di puntare su sensazioni, sentimenti, percezioni presenti nello spettatore, in modo da attivarne coinvolgimento e complicità, principalmente dal punto di vista emozionale.

   

  ‘U PUPARU,

commedia brillante in tre atti;

( 6 uomini - 6 donne )

           L'autor4e  immagina la commedia come un teatro di marionette, che mantenendo ognuno il proprio ruolo vengono mosse,  da infinite fila, manovrate da un bravissimo puparo.

In questa commedia il rapporto d’intesa tra significato e metafora , tra il dire e il fare divengono delle rivelazioni astutamente giocate attraverso delle scene accattivanti.    Vicinzinu, l’unico figlio maschio della famiglia La Bella, laureando  in legge,  presso la facoltà di Roma porta nella sua Sicilia e nella sua famiglia, formata da don Cocò dalla moglie Maranna e dalle quattro figlie, Marietta, ‘Ntunietta, Ciccina e Serafina, ancora   legata ai principi morali e sociali della cultura siciliana, Mafalda una ragazza che vive in un contesto storico che è estranea dal modo di vivere e di pensare del popolo siciliano,  svolgendo la professione di ballerina, con l’intento di farle cambiare gli usi e i costumi che l’hanno forgiata. Esso “ la vuole redimere, la vuole salvare, la vuole rifare pura, la vuole rifare vergine”. Don Cocò La Bella , personaggio cardine della commedia, attraverso la sua inventiva riesce a muovere le fila, a cui sono legate tutti i personaggi, manovrandoli, facendo così compiere loro scelte, riuscendo  alla fine a portare a termine il suo piano, dimostrandosi così un bravo “ Puparu”. Quale sarà il piano di don Cocò? Come muoverà le fila affinché tutto proceda secondo il suo modo di vedere e di pensare? Seguite la commedia e fatevi manovrare , attraverso  le vostre fila, dal bravo e impeccabile Puparu, don Cocò la Bella.



AMMUCCIA CA TUTTU PARI …E DISPARI

( FIDARSI? NO GRAZIE - Versione in lingua italiana )

commedia brillante in tre atti;

( 4 uomini - 4 donne )



      Una commedia spumeggiante che consente agli attori di divertire con intelligenza e buon gusto qualsiasi pubblico.
La commedia è una farsa, con situazioni paradossali tutta in un incalzare di trovate comiche e di suspense. Piacevolissima. Le scene sono congegnate in modo che i personaggi possono interpretare con trovate e spunti umoristici, un diligente studio delle parti, per conseguire un buon successo che compenserà largamente la loro fatica.,
Il personaggio principale Egidio La Pegna ospita nella sua casa la famiglia Fè composta da Lorenzo, Claudia e Giulio, conosciuta in una vacanza a Palma di Majorca. Galeotta fu questa vacanza che ha dato sfogo a rapporti amorosi tra Egidio e Claudia ,tra il marito Lorenzo con Marta moglie di Egidio e i loro rispettivi figli Giulio ed Esmeralda i quali vogliono coronare il loro rapporto fuggendo da casa impossessandosi dei soldi conservati gelosamente dal padre di Esmeralda in una inespugnabile cassaforte. Il tutto, è con un abile e divertente gioco di "teatro nel teatro" che viene giocato dal personaggio di Dolores , cameriera di origine spagnola, che con l’aiuto del fidanzato Evaristo cercano disperatamente aprire la inespugnabile cassaforte di casa La Pegna ed impadronirsi di tutti gli averi contenuti nella stessa, prima ancora che li precedano Giulio ed Esmeralda.
Un lavoro di grande comicità e anche di mistero che solleva risate secondo una logica di forte suggestione. I soldi alla fine verranno trafugati dalla cassaforte . Chi sarà il colpevole?

 

SI FUSSI RE

commedia brillante in due atti

( 6 uomini - 6 donne )

 La riscrittura scenica della commedia SI FUSSI RE  con un sottile equilibrio tra il serio e il faceto, sfocia in una comicità a volte farsesca, in cui le interpretazioni dei personaggi,nella maggior parte delle scene, devono passare fluidamente dalla commedia alla farsa.

I  personaggi di questa commedia sono ritratti nella loro esteriorità più  che in una intima ricreazione del loro essere morale. Essi  sono di una ricchezza interiore e delle qualità pittoriche con qualche velatura di drammaticità. In questi due atti il paradosso acquista pregio nel dialogo, nella mimica e nelle battute.

“ Si fussi re” , dice, don Carmelo Panepinto “ mittissi ‘na liggi: ca l’omu e la fimmina a vint’anni s’avissiru a maritari pi forza cuomu un servizio di leva!” Questo personaggio che ha nel sangue la vena di paraninfo. Vuole tutti sposati. Così incomincia la sua storia nel vedere coronare il suo estemporaneo sogno di maritare le sorelle, di età avanzata, Patronilla e Palmina Pellecchia con il tenente Camillo Michelin e il professore Gaetano Intreccialagli . Don Carmelo mette in moto la sua fantasia relazionandosi con il gli altri personaggi della commedia, creando situazioni ingannevoli e ambigue riuscendo così nel suo intendo. Il risultato è uno psettacolo dai ritmi frenetici e dai dialoghi surreali.

 

 

NENTI CI FA

( NIENTE CI FA - Versione in lingua italiana )

commedia brillante in tre atti;

( 5 uomini - 6 donne )

La locuzione “ NENTI CI FA “ viene usata spesse volte nel nostro dialetto siciliano , che sta a sdrammatizzare un fatto, una situazione, pur anche grave. Il siciliano, nella sua natura, ha questa forma di superficialità che è caratteristica della sua antropologia.

Questa piece teatrale mette in scena dei personaggi che fanno ridere , contraffacendo la realtà in maniera bizzarra. E’ un racconto piacevole, divertente che scorre  veloce sul ritmo delle battute scandite dai personaggi, la cui trama non è altro  che un continuo  susseguirsi di battute ,che si muovono all'interno di  un umorismo involontario e paradossale. Uno stile assolutamente   farsesco e non realistico.

Cris Perrino , personaggio stravagante in questa piece teatrale  deve combattere, assieme alla moglie Mariarosa, con le sue sorelle Bianca e Celeste per l’accaparramento di una villa a mare, lasciata in eredità dai genitori degli stessi, che a sua volta loro dovranno ereditare alla prima  delle tre figlie di ciascuno di loro, Martina, Verdiana e Floriana, che si sposa per primo ed dà alla luce il primo figlio. Condicio sine qua non. La commedia va avanti con una serie di colpi di scena essenziali per la giustificazione determinati fatti. Altri personaggi fanno da contorno alla commedia: Timoteo, desideroso di ricevere dalle tre ragazze una particolare attenzione; l’ospite Juan Carlos desiderato e conteso dalle stesse ragazze. Giovanni e Macario cognati di Cris. Il tutto viene miscelato come un  cocktail per dare vita ad una bevanda “divertente”.

 

NUN CI CRIDU MA MI SCANTU

commedia brillante in tre atti

( 4 uomini - 6 donne )

Questa piece teatrale è basata sul meccanismo comico farsesco con un linguaggio tipico della commedia. Si è scelto di valorizzare il perfetto meccanismo comico, giocando sui dialoghi, sui movimenti, sulla mimica, e cercando il giusto ritmo alternando sia  momenti con battute fulminanti e  situazioni grottesche per tutta la sua durata . I personaggi popolari, colorati, caratterizzati sino al paradosso, sono solo suggeriti dalla realtà, per poi essere calati nella storia attraverso il filtro      dell´ immaginazione e delle enormi potenzialità creative , con  un susseguirsi di colpi di scena, e battute fulminanti.

La commedia “ NUN CI CRIDU MA MI SCANTU “ , è ambientata alla fine degli anni quaranta  e narra una storia verosimile di una famiglia:  Don Caluzzu Calcagno e la moglie ‘gnura Calò che sono travagliati  da una situazione paradossale. Devono ospitare in casa loro la sorella di Caluzzu , Cuncetta, zitella,  rimasta sola dopo la morte della madre, ma ad una condizione che oltre a lei devono accogliere una bara comprata anzitempo dalla stessa sorella. “ Chi rispetta il cane deve rispettare il padrone “ afferma Cuncetta. E così si va avanti con altri personaggi, le tre figlie Fede, Speranza e Carità tutte e tre da maritare. Carmina intesa Ciancianedda , una donna di facili costumi che contribuisce ad esacerbare gli animi dei personaggi rendendoli vivaci maschere viventi.

 

COMMEDIE PER LE SCUOLE

MIEGLIU UN SORDU

commedia brillante in tre atti;

( 7 uomini - 9 donne )

Il problema dell’euro visto da due persone anziane che si recano in visita dei figli emigrati nei paesi europei.



PI CURPA DI LI VACCHI

 PER COLPA DELLE VACCHE  - versione in lingua

commedia brillante in un atto;

( 8 uomini - 5 donne )

Un ipotetico Consiglio Comunale che ha luogo a Campofranco nel 1920 in cui si dibatterà la costruzione di un TEATRO COMUNALE nello stesso paese.



S’AVISSI UN LAPISI

commedia brillante in un atto;

( 10 uomini - 11 donne )

Se avessi una matita potrei scrivere sui muri che con l’amore si vince tutto. Storia di una borgata in un piccolo paese della Sicilia in cui le notizie vere o false si diffondono con una rapidità sorprendente, con il passa parola, che poi alla fine arriva una notizia completamente diversa di come era partita.

 

LA CONDANNA DEI PROFESSORI,

commedia brillante in un atto

Un ipotetico processo ai professori che non sono stati in grado di impartire lezioni.



IL COLORE DELLA PELLE

atto unico;

Un atto unico sul problema del razzismo.

 



MI ALZERO’ ED ANDRO’ DA MIO PADRE

atto unico;

Un atto unico sulla disobbedienza dei genitori.



IO SONO SOLAMENTE LUCA

atto unico;

Un atto unico sulla crescita dei giovani di oggi.



A SCUOLA

commedia brillante in due atti.

A scuola storia di una classe che ha capito tutto l’opposto di quello che gli insegnanti hanno spiegato.




SINZALI SENZA SALI

commedia brillante in due atti

Una commedia sul problema della mucca pazza.

 

VITA DI SAGRESTIA OVVERO LE ROCAMBOLESCA VITA DI PADRE NAZARENO

commedia brillante in un atto

Narra la vita di un sacerdote , in chiave comica, che sacrificò la sua vita al servizio della comunità

 

'NZOCCHI GUASTA 'A VICCHIAJA NUN C'E' MASCIU CA LA CONZA

commedia brillante in un atto

        E' una commedia che rispolvera i mestieri che col tempo vanno scomparendo. Don Calò lo stagnino, don Turiddu l'aggiusta piatti, don Cicciu l'aggiusta sedie, don Filippu il sarto, Jachinazzu il venditore di càntari ( vasi da notte ) Micheli il venditore di vasi di terracotta, Ninu l'arrotino e Oraziu il costruttore di cesti. Tutti questi personaggi ruotano dando vita ad una storia che vede coinvolti sia le loro mogli e le relative figlie , tutte da maritare.

 

 


 

 

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Ultimo aggiornamento:  15-03-16